venerdì 25 gennaio 2013

Emergenze del presente e colori del futuro

Il progetto Opera-A-zione è nato nell’Ottobre 2012, partito come una riflessione sugli insediamenti industriali che la legge 219/1981 ha finanziato nell’area del Cratere irpino, si è sviluppato allargandosi ad altre “emergenze” del territorio salernitano dell’Alta Valle del Sele e del Tanagro coinvolgendo i bambini e i ragazzi di Buccino, Contursi Terme, Oliveto Citra e Palomonte.
L’idea iniziale era quella di tradurre i movimenti di protesta che nei mesi precedenti erano sorti per ostacolare l’accensione e l’istallazione di impianti di lavorazione di rifiuti e scarti industriali, che stavano concretandosi ad Oliveto Citra e Palomonte, in una denuncia dello stato in cui le fabbriche del post-terremoto riversano, da sogno industriale innestato in un territorio ferito che fino ad allora si era dedicato esclusivamente all’agricoltura a nonluoghi cementificati, che solo a fasi alterne, e con luci e ombre, sono riusciti a soddisfare le esigenze occupazionali dei paesi interessati e che negli ultimi tempi purtroppo sono stati individuati come sedi di impianti di trattamento dei rifiuti.
Iniziando a pensare a fasi e modalità di azione, però, insieme ai ragazzi progressivamente coinvolti, sono venute a galla altre emergenze ambientali, e non solo, che ruotano intorno ai nostri paesi. Prima fra tutte, nonostante l’avvio della raccolta differenziata, l’aumento della produzione di rifiuti domestici e soprattutto la ricorrente cattiva abitudine di abbandonarli lungo le strade, nei boschi, nei fiumi… La società dei consumi è arrivata in questi paesi fagocitando le tradizionali forme di produzione, esasperando i bisogni e illudendo che l’unica strada per lo sviluppo fosse l’imitare i grandi centri urbani, mettendo da parte la vocazione agricola e provando la strada dell’industrializzazione; il riutilizzo, regola fondante dell’economia domestica delle famiglie contadine, è ormai sorpassato dall’usa e getta. Altre emergenze, inoltre, interessano ulteriormente le zone industriali del post-terremoto, che si ritrovano ad essere la sede di altre problematiche sia ambientali (come l’errato funzionamento degli impianti di depurazione) che occupazionali e sociali (l’ultimo caso è quello della Profilati Italia, ma il rosario delle fabbriche chiuse ha tante altre decine di grani). Guardandoci intorno, noi ragazzi che non abbiamo vissuto la scossa del 1980 ma le conseguenze del terremoto, scopriamo che la ricostruzione post-sisma ha rappresentato negli ultimi decenni anche la cementificazione selvaggia dei centri storici e delle campagne dei nostri paesi, nonostante alcune belle eccezioni. Occorreva trovare una soluzione a quel grigio e a quel mondo ricostruito che non ci sembra combaciare con le misure e l’identità del punto di partenza. Bastava anche solo una spruzzata di colore per (ri)pensare il futuro di questa terra che, forse per la prima volta, molti di noi hanno iniziato a sentire veramente propria.
L’idea di affidarci ai più piccoli, a chi abiterà i nostri paesi domani, ci è sembrata la prima cosa giusta da fare, in cerca di risposte e proposte a misura di bambino, quindi scevre dalle sovrastrutture e dai pregiudizi dei grandi. Nascono così i due momenti importanti del progetto Oper-A-zione: un concorso artistico-letterario in cui i più piccoli hanno avuto il compito di “colorare” il mondo di domani; una mattinata domenicale con laboratori e attività legate al tema del ripensare i “rifiuti” da svolgersi nelle quattro aree industriali dei nostri paesi.
La mattina di domenica 18 Novembre nelle aree industriali e negli spazi di ritrovo dei quattro comuni, tanti bambini e ragazzi hanno imparato come da ciò che quotidianamente si getta possano essere recuperati e costruiti giochi, strumenti musicali, porta colori e addirittura sculture o figure antropomorfe. La ventata di suoni, giochi e colori di quelle ore credo che in molti se la porteranno nel cuore non solo per le tecniche e i saperi appresi ai laboratori, ma anche per i bei momenti in cui ciascuno di noi è rientrato in possesso di un pezzo dei propri luoghi. Tutte le opere d’arte del riciclo prodotte da questi piccoli operai della catena di montaggio di un futuro migliore formano una mostra itinerante con il compito di diffondere ulteriormente le idee  da cui è partita Oper-A-zione.
Il concorso “Devo finir di colorare il mondo che vorrei abitare”, invece, chiedeva ai bambini di reinventare il foglio di lavoro dove, su carta riciclata, era stampato il logo del progetto, una piccola fabbrica dalla cui ciminiera usciva un nuvolone da riempire con il proprio futuro. Sono stati coinvolti bambini e ragazzi dai 5 ai 13 anni che hanno potuto scegliere diverse forme di espressione (disegno, poesia/filastrocca e tema/racconto) per fornire le proprie indicazioni ai grandi sulle loro speranze e i propri sogni. Il concorso si è concluso con nove vincitori; per ogni fascia d’età individuata (prima, seconda e terza elementare; quarta e quinta elementare; prima, seconda e terza media inferiore) sono stati premiati l’artista più estroso, il poeta più ispirato e il narratore più impegnato. Naturalmente vincitori son stati tutti i partecipanti, ognuno con i suoi colori, i suoi versi, i suoi pensieri, ma volevamo lanciare un altro messaggio premiandone alcuni, affidando loro un albero da frutto, un sacchetto di semi e un’esperienza a contatto con la natura incontaminata del territorio. Le centinaia di fogli colorati su cui sono stati fissati gli obiettivi per il futuro dei nostri paesi, noi li custodiamo gelosamente, ma era importante diffonderli il più possibile. Nasce così questo progetto editoriale grazie ad Angelo Cariello e soprattutto a Vito Pacelli, editore di BookSprint Edizioni. Questo libricino contiene tutti gli scritti dei bambini e ragazzi di Buccino, Contursi Terme, Oliveto Citra e Palomonte che hanno partecipato al concorso, intervallati da pensieri e riflessioni di alcuni ragazzi organizzatori degli eventi di Oper-A-zione. Oltre a diffondere i testi dei protagonisti dell’intero progetto, parte del ricavato di questa pubblicazione servirà a finanziare future azioni di sensibilizzazione ambientale e non solo rivolte ai più piccoli del territorio del Sele e del Tanagro.
Spesso in questo breve testo d’introduzione ho parlato di “noi”, ma chi siamo noi?
Noi siamo ragazze e ragazzi (e non solo) provenienti dai quattro comuni coinvolti, con storie ed esperienze diverse, ma con tante idee e suggerimenti per il presente dei propri paesi. L’idea iniziale di Oper-A-zione è nata dalle riflessioni su un luogo virtuale, laddove manca una piazza fisica si è pensato di riprodurla on line su un gruppo Facebook, "Zompa chi pot", diventato “Fabbrica delle idee”, animato da una serie di persone legate a Palomonte. Si è passati dall’idea alla realizzazione dopo il coinvolgimento di associazioni come "Bandiera Bianca", “ARS onlus”, "Dodekathlos" di Contursi Terme, l’"Associazione Pro Loco Olivetum Felix" e il “Comitato No inceneritore” di Oliveto Citra, l’associazione "Status" ramificata in diversi comuni del Sele/Tanagro, l’associazione “Sephirot” di Buccino, le Pro loco di Palomonte e Buccino. L’incontro di idee e persone ha prodotto non solo questo progetto aperto, ma una serie di azioni e rapporti che hanno superato qualsiasi forma di localismo per costruire insieme le fondamenta di future sinergie. 
Necessario contributo al buon esito dell’intero progetto l’hanno fornito i comuni di Buccino, Contursi Terme, Oliveto Citra e Palomonte che hanno patrocinato l’iniziativa, i dirigenti e i docenti dei plessi scolastici dei quattro paesi che hanno sostenuto la partecipazione al concorso, radio Mpa media partner di Oper-A-zione, tutti i genitori che si sono messi a disposizione e soprattutto i bambini che hanno aderito con entusiasmo al nostro invito a fargli colorare il proprio futuro in modo da imparare da loro.
Ultimo, ma non ultimo, pensiero va a tutte le persone che hanno creduto e lavorato per Oper-A-zione, sono sicuro che insieme riusciremo anche noi a colorare il nostro futuro, qui.

Simone Valitutto


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